Se non avete ancora letto il Cap.1 delle poesie tratte dal Diario di un’adolescente, vi suggerisco di farlo.

In queste poesie potrete cogliere stati d’animo e sentimenti tipici di un’età critica, quella adolescenziale, segnata spesso da complessi esistenziali e turbamenti. Sono parole che tendono a restare inespresse e che nascondono problematicità che segnano la vita di una persona al punto da condizionarne le scelte future. Attraverso la scrittura, a volte, accade che il “non detto” riemerga ed esca fuori con l’impeto di chi da tempo avverte l’esigenza di tirar fuori tutto ciò che ha dentro… ed ecco, in questi versi, “poesie tratte dal Diario di un’adolescente“, qualcuno forse potrà rispecchiarvisi, oppure potrà comprendere ciò che può attraversare un ragazzo o una ragazza, introversi, e provare ad immedesimarsi per capirli e sostenerli, trasmettendo in loro fiducia nel potersi esprimere, fiducia nelle proprie capacità, fiducia in se stessi, imparare a conoscersi senza dover fare confronti con gli altri, perché è importante capire che ognuno di noi è unico ed irripetibile, ognuno di noi ha un talento, ognuno di noi è abile in qualcosa… e nessuno, soprattutto noi stessi, deve dubitare di ciò!

( … quando si ha la sensazione di essere perseguitati dai “bulli”)

A scuola diventa un sacrificio

recarsi quando ci si sente un inficio,

chi ti guarda dall’alto chi dal basso

chi non ti guarda e ti urta contro come fossi un masso,

in formica ti vorresti trasformar

oppure sprofondare in fondo al mar.

questo soltanto sognavi di diventare

quando tutt’attorno ti sentivi dannare.

Questi i ricordi migliori

di una studentessa delle superiori …

per fortuna fuori dalla scuola

non mi sentivo così sola

altrimenti veramente

avrei fatto ciò che dettava la mia mente

farla finita quasi sia

per risolvere la vita mia.

A pensarci tanti anni dopo

mi chiedo cosa la mia mente dettasse all’uopo

di certo non poteva conciliar

il bisogno con la dura realtà.

Quanto felice oggi mi sento

per non aver fatto gravità di cui mi pento

tranne qualche professionale rimpianto

alla fine penso di non aver mai pianto

per cose che non oseresti mai

definire semplicemente guai.

Per questo posso dirmi fiera

di dormir serena ogni santa sera.

 

 

Ci son di certo mille modi

per sciogliere tanti nodi

ma è difficile scoprirli

se rimani sola coi grilli.

Per questo mi tocca ringraziar

chi da sempre mi sta ad aiutar;

non parlo del compagno non parlo dei figli

poiché  son persone che ti scegli e pigli,

parlo delle mamme

sempre presenti come manne

dal Cielo mandate

e mai davvero ringraziate

a noi sempre vicine stanno

e non solo quando si ha un malanno;

per certe si danno

senza dir ti voglio bene almeno una volta l’anno

sono loro la cosa più bella del mondo

bisogna dirlo senza farne un girotondo.

( a mia madre)